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Zone gialle, il primato del Lazio ed il fanalino di coda dell’Abruzzo

Redazione – Cento giorni in zona gialla, il Lazio vanta il primato anche in questo contesto. E’ la regione che è stata più tempo con minori restrizioni ed è una delle piu’ popolose della nazione. Ma oltre a ciò il Lazio eccelle per la velocità nella campagna vaccinale e per aver dimostrato, tra pur comprensibili criticità di settore, che la macchina organizzativa se ben impostata funziona a dovere. Il modello “Lazio” è destinato dunque a diventare un format da seguire per molte regioni italiane, senza che nessuno se ne abbia a male.

Non va certo bene per l’Abruzzo, come sempre fanalino di coda con soli 18 giorni di zona gialla durante la seconda ondata della pandemia e quindi dallo scorso anno ad oggi. Attività chiuse, ristoranti chiusi ad oltranza. Da una prima fase in cui si tendeva al minor rigore, poi d’improvviso a causa del congestionamento degli ospedali si è ricorsi spesso alle zone rosse per l’insorgenza di focolai. A tutt’oggi l’Abruzzo da lunedì torna in zona gialla da mesi, è quasi un evento storico. Da questo quadro, diametralmente opposto alla contigua regione Lazio, emergono tutte le criticità di assistenza e di organizzazione della campagna vaccinale, di una Asl che ha troppe pecche nella filiera organizzativa. Un Abruzzo da ripensare.